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MONDO

Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani

Isis, ennesima barbarie. Decapitati 4 miliziani curdi, 3 sono donne

Erano stati fatti prigionieri nei combattimenti vicino alla città siriana di Kobane. Le teste delle vittime esposte nella città di Jarablus. Media francesi: identificati i rapitori dell'ostaggio francese

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Continua l'orrore Isis. I jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato quattro miliziani curdi, di cui tre donne, fatti prigionieri nei combattimenti vicino alla città siriana di Kobane. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani, aggiungendo che le teste delle vittime sono state esposte nella città di Jarablus. L'ennesima barbarie che arriva mentre i media d'oltralpe fanno sapere che i rapitori dell'ostaggio
francese decapitato in Siria sono stati identificati.

Da giorni i peshmerga cercano di respingere l'avanzata dell'Isis verso il confine tra Siria e Turchia. Ma le forze jihadiste, riferisce l'Onu, sono arrivate ormai a due o tre chilometri da Kobane. Oltre 160.000 civili curdi sono fuggiti dalla città verso la Turchia dal 16 settembre scorso, quando l'Isis ha cominciato la sua offensiva. I jihadisti si sono già impadroniti di circa 70 villaggi.

"Se i militanti dell'Isis continuano a guadagnare terreno, vi è la possibilità che altre decine di migliaia di persone siano costrette a fuggire dalla Siria", ha detto il capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Valerie Amos, nel corso di una riunione del Consiglio di Sicurezza sul Paese mediorientale. 

"Sono 10.000 i soldati turchi schierati al confine con la Siria dopo i colpi di artiglieria di domenica", scrive il quotidiano turco Zaman. Ankara è "in
stato di massima allerta" in vista del via libera alle azioni anti-Isis, oggi al centro di un vertice governo-militari.

E intanto il ministro della Difesa britannico Michael Fallon conferma che i Tornado impegnati nei raid aerei in Iraq hanno bombardato per la prima volta obiettivi
Isis nel Paese. I due jet impiegati nella missione sono rientrati alla base di Akrotiri a Cipro.