La scomparsa di Giulio Savelli: il ricordo

Ieri mattina se ne è andato Giulio Savelli, un grandissimo intellettuale e un osservatore sempre lucido delle nostre misere vicende politiche. Per me, che da quasi trent’anni lo sentivo praticamente tutti i giorni, è stata una perdita devastante. Sto scrivendo con le lacrime agli occhi e distrutto dal dolore, tuttavia credo che sia giusto onorare con le mie modeste parole la figura di quest’uomo, a cui il Paese, come in tanti altri casi, non ha saputo riconoscere appieno il grande valore.

“Siamo nati nel posto sbagliato”, mi diceva spesso quando si osservava insieme la deriva di una collettività nella quale egli, uomo di altri tempi anche sul piano dell’umanità, faceva sempre più fatica a riconoscersi. Il filosofo José Ortega y Gasset ha scritto, a proposito del lutto, che il dolore di una perdita è tanto grande quanto profondo è il legame che si era stabilito in vita con chi non c’è più. In sostanza è come se, insieme alla persona che ci ha accompagnati per tanto tempo, scomparisse per sempre quella parte di noi che ha condiviso con quella medesima persona un significativo tratto di strada.

Io sul piano professionale debbo moltissimo a Giulio Savelli, il quale mi ha fornito molti preziosi strumenti di analisi che mi hanno consentito di eliminare tanti inutili pregiudizi, soprattutto sul piano dell’analisi politica. Ma non è solo per questo e per tante altre grandi doti di intellettuale, che chi lo ha conosciuto non potrà mai disconoscere, che lo ricorderò. Egli era una persona fondamentalmente mite e buona e lo dimostrava anche nei momenti più difficili, quando non condividevamo lo stesso punto di vista su questioni anche di una certa rilevanza nazionale. Sotto una facciata a volte un po’ burbera, si celava una persona estremamente affettiva e generosa. Ed è su questo comune bagaglio di umana sensibilità, al di là di tutto, che si fondava una amicizia durata trent’anni. L’idea di non sentire più il mio grande amico, di non averlo potuto salutare per l’ultima volta mi ha profondamente sconvolto. Lui, che per me è stato un vero maestro di liberalismo, ora non c’è più, lasciando un vuoto incolmabile. La vita ci impone di andare avanti, ma il colpo è durissimo e la ripresa non sarà facile.

Buon viaggio carissimo Giulio, carissimo Amico, non sarai mai dimenticato. Con affetto, il tuo affezionatissimo amico e collaboratore, Claudio.

Aggiornato il 13 maggio 2020 alle ore 10:31