Il mantra dei giovani commercialisti: sburocratizzare

Il suo sindacato assiste e difende a spada tratta i professionisti under 43, per i quali rappresenta un punto di riferimento, sia in termini di crescita che di tutela professionale. “Non si fanno prigionieri” sorride Daniele Virgillito (nella foto), presidente dell’Unione giovani commercialisti (Ungdcec), “abbiamo bisogno di essere ascoltati e c’è ancora tantissimo da fare: è necessario sburocratizzare, rendere più semplice la vita a cittadini e imprese, ma anche ai professionisti che li assistono”.

Dodicimila iscritti, oltre 100 sedi locali in tutta Italia, l’Unione organizza due meeting nazionali l’anno, per incontrare i suoi associati che accorrono numerosi: nel congresso annuale di aprile a Modica sono intervenuti 1.600 professionisti da tutto il Paese; a ottobre l’associazione ha tenuto un convegno in Puglia con altri 1.100 partecipanti.

Qual è secondo lei l’urgenza per i giovani professionisti di oggi?

“Più politiche ad hoc: facciamo in modo che il Paese torni a essere adatto a loro e non un nemico. Serve una visione aggiornata del ruolo del dottore commercialista. Non solo fisco, insomma, e soprattutto agevolazioni che spingano le migliaia di ragazzi che ogni anno intraprendono questo lavoro ad aggregarsi tra loro creando studi inter-professionali”.

Bastano le agevolazioni?

“No, bisogna tutelare di più contribuenti e professionisti con provvedimenti mirati; intervenire con uno shock fiscale che stimoli le imprese a investire e soprattutto ad assumere giovani. Occorre ragionare insieme per lanciare un piano professioni 4.0”.

Secondo lei il “Reddito di cittadinanza” va incontro alle nuove leve?

“Servirebbe forse più cultura d’impresa e spinta verso gli investimenti al centro del dibattito politico, insieme al tema dell’innovazione delle professioni”.

Che cosa ne pensa della bocciatura, da parte del Garante della privacy, sull’introduzione della fattura elettronica prevista dal Governo da gennaio 2019?

“Sarebbero sicuramente utili una maggiore flessibilità e un azzeramento delle sanzioni per l’intero anno. Poi, soprattutto, bisognerebbe evitare di rendere l’adempimento vessatorio per imprese e professionisti”.

Presidente, la burocrazia ha ancora un peso importante per la vita di cittadini e imprese?

“Sì. La parola d’ordine deve essere semplificare. È tutto troppo cervellotico: in questo caos di leggi, normative e circolari, è facile sbagliarsi. Anche per noi stare dietro alla miriade di adempimenti e alle inutili complicazioni in materia fiscale è diventato critico, soprattutto alla luce delle crescenti responsabilità per il professionista. C’è bisogno di una riforma fiscale che faciliti tutto questo e avvicini i cittadini allo Stato”.

Il vostro sindacato propone progetti concreti per i suoi iscritti?

“Certo, recentemente abbiamo lanciato Start-up Unione, un insieme di partnership grazie alle quali siamo riusciti a ridurre a soli 90 euro le spese per l’avvio di uno studio, invece dei 2-3mila normalmente previsti. Così sono diventati commodities il software gestionale, l’assicurazione professionale obbligatoria e la connettività, attraverso collaborazioni con aziende come Vodafone, Aon e Bluenext. Abbiamo proseguito per cercare di abbattere altre barriere e ottenere anche l’accesso agevolato a banche dati, con l’aiuto di Ipsoa Wki. Tutti strumenti indispensabili per la nostra attività”.

State organizzando un convegno per il 14 dicembre a Roma con i giovani avvocati dell’Aiga e i giovani notai: ci può anticipare quali saranno i temi che approfondirete?

“Il titolo dell’incontro è: Governare il cambiamento. I giovani devono essere ascoltati e tornare a essere i protagonisti dello sviluppo, dialogando con la politica e proponendo soluzioni. Abbiamo iniziato a parlare di aggregazioni e specializzazioni dieci anni fa, perché allora credevamo che mettere insieme professionalità trasversali potesse essere una risposta per affrontare il futuro. Oggi non possiamo più parlare di ‘futuro’, ma dobbiamo intervenire sul presente e adesso servono incentivi alle aggregazioni per la creazione di studi tra specializzati”.

(*) http://www.knos.it/

Aggiornato il 21 novembre 2018 alle ore 11:56