Notizie Notizie Italia Mps: dopo ok Bce a deal con Amco servirà oltre un miliardo. Per analisti M&A rimane miraggio con macigno petitum

Mps: dopo ok Bce a deal con Amco servirà oltre un miliardo. Per analisti M&A rimane miraggio con macigno petitum

25 Agosto 2020 13:50

Tempi relativamente brevi per l’autorizzare da parte della Bce dell’operazione di scissione degli NPL di Banca MPS ad AMCO, ma per la banca senese sono ancora tanti i nodi da sciogliere e per gli analisti sono ancora tante le questioni da risolvere. Stando a quanto riferito da MF il semaforo verde dovrebbe arrivare entro fine settembre, aggiungendo che la banca potrebbe aver bisogno di 1-1,2 miliardi di euro di ulteriore patrimonio di vigilanza per deconsolidare 8 miliardi di euro di sofferenze. La banca potrebbe raccogliere queste risorse emettendo obbligazioni subordinate, in particolare note Tier2 e AT1, ma l’attuale incertezza macro potrebbe aumentare il costo di tali strumenti.

La banca senese, controllata dallo Stato al 68%, è quindi chiamata a sciogliere il nodo dell’entità del rafforzamento patrimoniale necessario per ristabilire i coefficienti patrimoniali a seguito dell’operazione con AMCO, visto che il CET1 fully phased scenderebbe al 9,7% (vs requisito SREP di 8,8%). Gli ultimi rumor si posizionano su un possibile aumento di capitale di oltre un miliardo (in precedenza si parlava di 700 milioni) con il quale, rimarcano gli esperti di Equita SIM, il CET1 di Mps arriverebbe, post deal con AMCO, in area 11,5%.

La spada di damocle dei rischi legati per 10 mld

“Riteniamo che un rafforzamento del capitale sia condizione necessaria per rendere la banca maggiormente appetibile in ottica di M&A – argomenta Equita SIM – sebbene consideriamo basse le possibilità di una business combination nel breve termine dato anche l’ammontare totale del petitum (10 mld di euro) relativo ai rischi legali della banca”.

Su MPS si pronunciano anche gli esperti di Mediobanca Securities che sulla base dei dati di marzo 2020, dopo la riduzione del rischio, vedono il CET1 ratio in bilico sopra il 10,5% e si dicono non sicuri che tale livello possa essere considerato “a prova di proiettile nell’attuale scenario macroeconomico incerto e alla luce dei rischi legali in sospeso di MPS”.

Bond subordinati avrebbero impatto negativo su redditività

Anche Banca IMI ritiene che il livello di 9,7% è insufficiente considerando soprattutto lo scenario così incerto, con l’impatto del Covid-19 sull’economia non si riflette ancora pienamente nei bilanci delle banche. “La questione del Tier2 o AT1 potrebbe colmare il divario con le richieste di alcune autorità di regolamentazione, ma avrebbe un impatto negativo sulla redditività già limitata della banca, senza risolvere il problema di un CET1 troppo debole”.